Due Zingari
Francesco De Gregori
[Verse 1] Ecco stasera mi piace così con queste stelle appiccicate al cielo la lama del coltello nascosta nello stivale e il tuo sorriso trentadue perle così disse il ragazzo nella mia vita non ho mai avuto fame e non ricordo sete di acqua o di vino ho sempre corso libero felice come un cane. Tra la campagna e la periferia e chissà da dove venivano i miei dalla Sicilia o dall’Ungheria avevano occhi veloci come il vento leggevano la musica leggevano la musica nel firmamento [Verse 2] Rispose la ragazza ho tredici anni trentadue perle nella notte e se potessi ti sposessi per avere dei figli con le scarpe rotte girerebbero questa ed altre città questa ed altre città costruire giostre vagabondare ma adesso è tardi anche per chiaccherare. [Chorus] E due zingari stavano appoggiati alla notte forse mano nella mano e si tenevano negli occhi aspettavano il sole del giorno dopo senza guardare niente sull’autostrada accanto al campo le macchine passano velocemente e gli autotreni mangiano chilometri sicuramente vanno molto lontano gli autisti si fermano e poi ripartono dicono c’è nebbia bisogna andare piano si lasciano dietro si lasciano dietro un sogno metropolitano.