Il testamento

Fabrizio De André

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Quando la morte mi chiamera’ forse qualcuno protestera’                      dopo aver letto nel testamento quel che gli lascio in eredita’          non maleditemi non serve a niente tanto all’Inferno ci sono gia’.           Ai protettori delle battone lascio un impiego da ragioniere            perche’ provetti nel loro mestiere rendano edotta la popolazione               ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana         ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana.         Voglio lasciare a Biancamaria che se ne frega della decenza            un attestato di benemerenza che al matrimonio le spiani la via              con tanti auguri per chi c’e’ caduto di conservarsi felice e cornuto            con tanti auguri per chi c’e’ caduto di conservarsi felice e cornuto.               Sorella Morte lasciami il tempo di terminare il mio testamento   lasciami il tempo di salutare di riverire di ringraziare   tutti gli artefici del girotondo intorno al letto d’un moribondo.   Signor Becchino mi ascolti un poco il suo lavoro a tutti non piace   non lo consideran tanto un bel gioco coprir di terra chi riposa in pace   ed e’ per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d’oro   ed e’ per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d’oro.   Per quella candida vecchia contessa che non si smuove piu’ dal mio letto   per estirparmi l’insana promessa di riservarle i miei numeri al lotto non vedo l’ora d’andar fra i dannati per riferirglieli tutti sbagliati   non vedo l’ora d’andar fra i dannati per riferirglieli tutti sbagliati.   Quando la morte mi chiedera’ di restituirle la liberta’   forse una lacrima forse una sola sulla mia tomba si spendera’.   Forse un sorriso forse uno solo dal mio ricordo germogliera’.   Se dalla carne mia gia’ corrosa dove il mio cuore ha battuto il tempo dovesse nascere un giorno una rosa la do’ alla dona che mi offri’ il suo pianto.   Per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d’amore   per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d’amore.   A te che fosti la piu’ contesa la cortigiana che non si da’ a tutti   ed ora all’angolo di quella chiesa offri le immagini ai belli ed ai brutti   lascio le note di questa canzone canto il dolore della tua illusione a te che sei per tirare avanti costretta a vendere cristo ed i Santi.   Quando la morte mi chiamera’ nessuno al mondo si accorgera’   che un uomo e’ morto senza parlare senza sapere la verita’.   Che un uomo e’ morto senza pregare fuggendo il peso della pieta’.   Cari fratelli dell’altra sponda cantammo in coro giu’ sulla terra   amammo in cento l’identica donna partimmo in mille per la stessa guerra   questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore soli   questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore soli.

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empty heart empty heart G, D, C, A, Am
empty heart empty heart Dm, C, G, A, F, Am, E7, A7, Bb
empty heart empty heart Am, E7, Dm, G7, C
empty heart empty heart C, F, G, Am, Em, Fm, Dm, A
empty heart empty heart Em, C, D, G, Am, B7, B
empty heart empty heart C, F, D7, G, G7, E7, Am, Dm, E, Am7, D
empty heart empty heart Am, E7, A7, Dm, 7, G7, C, G, F, B7, Em, E, Cm, G#, Dbm, A
empty heart empty heart Am, Dm, G, C, A7, Dm6, E7, G7, Cm, Fm, Bb7, Eb, C7, Fm6
empty heart empty heart Bb, F7, Eb, Bb7
Cette chanson aborde le thème de la mort et de l'héritage d'une manière ironique et provocante. L'artiste évoque un homme sur le point de mourir, qui se préoccupe de ce qu'il laissera derrière lui, mais pas de la manière conventionnelle. Il laisse des héritages cyniques et satiriques à diverses personnes, tout en exprimant sa vision décalée de la vie et de l'au-delà. Il semble accepter son destin avec une forme de rébellion, tout en rendant hommage à ceux qui l'ont accompagné dans son existence. L'ambiance qui se dégage est à la fois sombre et ludique, avec un mélange de réalisme et de poésie. La chanson reflète une certaine tristesse, mais aussi un regard critique sur les relations humaines et les conventions sociales. La mort, plutôt que d'être vue comme une fin tragique, est présentée comme un passage où se cumulent regrets et réflexions. Cela amène à réfléchir sur la solitude de chacun face à son propre départ, et sur le fait que, finalement, chacun est seul dans ses derniers instants.