L'istrione
Charles Aznavour
Intro : Io sono un istrione ma la genialità è nata insieme a me Nel teatro che vuoi dove un altro cadrà io mi surclasserò. Io sono un istrione ma la teatralità scorre dentro di me Quattro tavole in croce e qualche spettatore chi sono lo vedrai. Lo vedrai. In una stanza di tre muri tengo il pubblico con me sull'orlo di un abisso oscuro col mio trac e coi miei tics. E la commedia brillerà del fuoco sacro acceso in me E parlo e piango e riderò del personaggio che vivrò. Perdonatemi se con nessuno di voi non ho niente in comune Io sono un istrione a cui la scena dà la giusta dimensione. La vita torna in me ad ogni eco di scena che io sentirò- e ancora morirò di gioia e di paura quando il sipario sale paura che potrò non ricordare più la parte che so già poi quando tocca a me puntuale sono là nel sogno sempre uguale. Uguale. Io sono un istrione ed ho scelto oramai la vita che farò. Procuratemi voi sei repliche in città e un successo farò. Io sono un istrione e l'arte, l'arte sola è la vita per me Se mi date un teatro e un ruolo adatto a me il genio si vedrà. Si vedrà. Con il mio viso ben truccato con la maschera che ho sono enfatico e discreto versi e prosa Vi dirò. Con tenerezza o con furore e mentre agli altri mentirò fino a che sembri verità fino a che io ci crederò. Non è per vanità quel che valgo lo so e ad essere sincero solo un vero istrione è grande come me ed io ne sono fiero.